Tre scritte, in lingua slava, sono comparse stamani alla foiba di Basovizza, una delle quali è "Trst je nas" (Trieste è nostra) e un'altra "Trieste è un pozzo", nei pressi della foiba.
Tre scritte, in lingua slava, sono comparse stamani alla foiba di Basovizza, una delle quali è "Trst je nas" (Trieste è nostra) e un'altra "Trieste è un pozzo", nei pressi della foiba.
Tre collaboratori locali della ong svizzera Entraide Protestante Suisse (Eper) sono stati uccisi mercoledì in un attacco nell'est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc), dove sono in corso violenti scontri: lo ha reso noto l'Eper in un comunicato stampa.
L'Ucraina aprirà un corridoio umanitario per consentire a centinaia di civili russi nella regione di Kursk bloccati nelle zone occupate di tornare nel territorio controllato dalla Russia, se Mosca ne farà richiesta.
Avvio contrastato per le Borse cinesi, intorno alla parità: l'indice Composite di Shanghai cede nelle primissime battute lo 0,04%, a 3.269,23 punti, mentre quello di Shenzhen segna un rialzo dello 0,10%, a quota 1.966,60. .
Le Borse europee avviano la seduta in lieve calo, dopo la performance brillante della vigilia. Sotto i riflettori ci sono l'esito delle trimestrali e la guerra commerciale con i dati degli Stati Uniti. C'è attesa per i dati sul mercato del lavoro statunitense.
"I contribuenti americani non finanzieranno la ricostruzione di Gaza": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, sottolineando che Donald Trump sta negoziando con i partner della regione per questo scopo. .
C'è il ritorno di Trump alla guida degli Stati Uniti, ci sono le immagini dell'alluvione che ha messo in ginocchio la Spagna, le vittorie di Jannik Sinner ma anche le guerre, da Gaza all'Ucraina, l'addio ad Alain Delon, i 70 anni della tv.
Il prezzo del gas chiude in rialzo con il mercato che guarda all'arrivo di temperature più rigide con un impatto negativo sugli stoccaggi. Sotto i riflettori anche la guerra commerciale, con i dazi decisi dagli Stati Uniti.
Le Monde denuncia l'"espulsione mascherata" del suo corrispondente a Mosca Benjamin Quénelle, il cui accredito stampa è stato appena "annullato" dalle autorità russe.
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